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Aloe arborescens - Ricetta Originale

 

ALOE VERA MONOGRAFIA

Descrizione generale - Composizione chimica

 

Farmacologia o attività biologiche - Usi

 

Preparazioni commerciali -Farmacopea Ufficiale Italiana Normativa

 

Specie botanica: Aloe vera (L.) N.L.

Burm. (sin. Aloe barbadensis Mili.); A. perfoliata L. var. vera L.; A. arborescens Miller var. natalensi Berger; A. ferox Miller ed i suoi ibridi con A. africana Mili. e A. spicata Baker; A. perryi Baker (Famiglia Liliaceae).

DESCRIZIONE GENERALE

Due sono i prodotti principali derivati dalle foglie di specie del genere Aloe. Il succo amaro e giallastro, presente in cellule specializzate al di sotto della spessa epidermide, fornisce la droga dell’aloe.

Il tessuto parenchimatico al centro della cellula contiene invece un gel mucillaginoso che fornisce il gel di aloe o di aloe vera, che generalmente è ottenuto da A. vera.

Tutte le specie menzionate sono erbe succulente perenni originarie dell'Africa e successivamente irradiatesi in altre parti del mondo. Non vanno confusi con i cactus o con aloe americana, o pianta centenaria, che appartiene al genere Agave. La nomenclatura delle specie di Aloe presenta una notevole confusione. Attualmente sono annoverate nel genere Aloe più di 360 specie. Il binomio Aloe vera fu introdotto da N.L. Burman nel 1768 e pertanto ha la priorità su quello di A. barbadensis dovuto a Miller.

L’Aloe vera fornisce l’aloe di Curacao, o aloe delle Barbados, che è prodotto nelle Indie Occidentali (Curacao, Aruba, Bonaire). L’Aloe ferox ed i suoi ibridi forniscono l'aloè del Capo, che è prodotto nel Sud Africa. Altre specie del genere Aloe forniscono droghe di minore importanza, sebbene A. arborescens var. natalensis B erger recentemente è stata oggetto di importanti studi in Giappone, dove è chiamata aloe Kidachi.

La droga aloe si ottiene tagliando le foglie alla base e lasciando colare il succo amaro e giallastro. Scaldando si evapora l'acqua e il residuo risultante appare come una massa bruno scura.

L'aloina commerciale è la forma commerciale dell’aloe, che contiene un'elevata concentrazione di antrachinoni (principalmente barbaloina), ma il prodotto commerciale non è costituito da aloina pura.

Aloe vera gel viene ottenuto con diversi metodi, alcuni brevettati ed altri registrati.

Essenzialmente questi metodi si basano sulla spremitura e/o sull'estrazione con solventi, ricorrendo spesso a vigorosi trattamenti fisici e chimici; i prodotti gel risultanti hanno proprietà considerevolmente differenti e generalmente non sono rappresentativi delle caratteristiche del gel fresco.

 

 

COMPOSIZIONE CHIMICA

I principi attivi dell’aloe sono costituiti da antrachinoni catartici; questi composti sono principalmente dei C-glicosidi, in particolare barbaloina, che è un glucoside dell'aloe-emodina. La maggioranza delle

specie ne contengono tra il 10 ed il 20%, ma alcune raggiungono il 30%. Si è scoperto che una singola pianta di A. vera (A. barbadensis) da Mannar (Sri Lanka) conteneva nel succo il 57% di barbaloina. La concentrazione più alta di barbaloina si trova negli essudati delle foglie giovani mature, mentre decresce nelle foglie più vecchie verso la base della pianta.

La concentrazione degli antraglicosidi varia a seconda dei tipi di aloè tra il 4,5 e il 25% di aloina. Altri costituenti presenti comprendono aloesina ed il suo aglicone aloesone (un cromene),8 antrachinoni liberi (ad esempio aloe-emodina) e resine.

La composizione del gel di aloe vera non è stata ancora chiarita. Finora gli studi hanno indicato che il gel è costituito da più di un tipo di polisaccaride. Mentre secondo uno studio vi erano almeno quattro differenti glucomannani parzialmente acetilati con legami interglicosidici altri presentavano un galattano acido, mannano, glucomannano, arabinano e/o glucogalamannano. Secondo gli studi in

ciascun polisaccaride varia molto il rapporto degli esosi; altrettanto si può dire del peso molecolare.10'12 Altri costituenti riscontrati o comunque considerati presenti sono altri polisaccaridi (contenenti galattosio, xilosio e arabinosio), steroidi, acidi organici, enzimi, principi ad attività antibiotica, amminoacidi, "stimolatori biogenici", saponine di tipo "ormoni cicatrizzanti" e sostanze minerali.

I polisaccaridi costituiscono lo 0,2-0,3% del gel fresco e lo 0,8-1,2% della materia essiccata.

Nel prodotto finito l'autodegradazione dei polisaccaridi del glucomannano produce principalmente dei mannani.

I polisaccaridi del gel, costituiti principalmente da mannosio e glucosio in rapporto 1:3, possono degradarsi in 48 ore a temperatura ambiente, con una diminuzione del contenuto in glucosio ed un aumento del rapporto mannosio:glucosio fino a >10.

L'aggiunta di un polisaccaride solfatato di origine algale (estratto da una specie di

microalga rossa) ha condotto ad un'inibizione della degradazione e ad un imbrunimento del polisaccaride dell'aloe.

È stato suggerito che la carbossipeptidasi, un enzima carbossipeptidasi trovato in A. arborescens ed in altre specie, sia il principale agente antitermico delle specie di aloe.

FARMACOLOGIA O ATTIVITÀ BIOLOGICHE

La droga dell’aloe e la sua forma purificata, aloina, possiedono proprietà catartiche con azione sul colon. Hanno sapore spiccatamente amaro e sono considerate per questo le meno gradevoli tra le droghe ad azione purgante (vedi cascara e senna), considerando anche la loro tendenza a suscitare coliche ed irritazione.

Un'overdose causa dolori addominali, diarrea sanguinolenta, gastrite emorragica e qualche volta nefrite (GOSSELIN, MARTINDALE). L'aloina stimola la secrezione degli elettroliti e dell'acqua dal-

l'intestino mediante aumento della pressione interna, che stimola la peristalsi.

L'aloe-emodina (vedi frangola) avrebbe secondo alcuni studi attività anticancro ed antivirale (herpes simplex tipi 1 e 2). Un estratto etanolico delle foglie intere sarebbe anche attivo contro i virus.

Un estratto alcolico della droga avrebbe anch'esso attività contro il cancro (JIANGSU).

Studi recenti si sono incentrati sulla farmacologia del gel di aloe e sul suo meccanismo d'azione. Alcuni hanno esplorato l'attività immunoreattiva ed immunomodulatoria di diverse specie di Aloe.

Le ledine isolate in una parte del gel di A. vera hanno evidenziato un'elevata attività emagglutinante e mitogenica. L'aloctina A, isolata dalle foglie di A. arborescens, posta in coltura con cellule umane T e

cellule accessorie, ha condotto ad una produzione di quantità diverse di linfochinine, quali interleuchine-2 (IL-2), IL-3 ed interferone-y (INF-y). Recentemente è stato scritto che l'aloctina A ha la proprietà di aumentare l'attività delle cellule killer e di indurre la citotossicità cellulare in tumori singenici ed allogenici in vitro, l'aloctina A ha inoltre evidenziato attività antiinfìammatoria, antiulcera (inibizione della secrezione gastrica e delle lesioni gastriche) ed antitumorale. La lectina si è anche dimostrata attiva contro l'edema e capace di effetto potenziante per l'artrite nei ratti.

La carbossipeptidasi (da A. arborescens) ha evidenziato significativi effetti analgesici (comparabili con quelli della bromelina) e la capacità di inibire l'aumento della permeabilità vascolare nel topo con

infiammazione addominale provocata da acido acetico. È inoltre presente nei ratti un significativo effetto vulnerario sulle ferite provocate dalle scottature; tuttavia l'effetto risulta maggiore se l’aloe è usato come agente profilattico piuttosto che applicato dopo la bruciatura. È stato ipotizzato che la carbossipeptidasi possa essere uno degli agenti antiinfiammatori dell'aloe, sebbene altri costituenti possano contribuire a tali effetti.

Una recente rassegna dedicata agli studi farmacologici e cimici giunge alla conclusione che l’aloe è in grado di favorire la cura delle ferite; essa presenta valore terapeutico in caso di bruciature e di una

vasta gamma di ferite dei tessuti morbidi, previene l'ischemia progressiva del derma provocata da bruciature, congelamento, danni da shock termici, ferite da colpi, abusi intrarteriali da droga ed altri

danni non in sintonia con l'etiologia del trauma. L’aloe è in grado di penetrare all'intemo dei tessuti offesi, di alleviare il dolore, di agire da antiinfìammatorio, di dilatare i capillari, aumentare l'afflusso di sangue alla parte danneggiata. L’aloe ha inoltre attività antitrombossanica, mantenendo il rapporto in prostaglandine, senza causare il collasso del vaso sanguigno offeso.Gli estratti di aloe O/A aumentano in maniera significativa i livelli di collagene solubile, il che porta ad ipotizzare un effetto topico contro l'invecchiamento.È stata pubblicata anche un'eccellente review sugli usi terapeutici dell'aloe.

USI

Medicinali, farmaceutici e cosmetici.

Attualmente l'unico uso ufficialmente riconosciuto dell’aloe è quello di ingrediente nella tintura composta di benzoino, presumibilmente in ragione delle sue proprietà benefiche sulla pelle.

Aloe ed aloina sono largamente impiegate come principi attivi nei preparati lassativi, spesso con altre droghe catartiche, come lo spinocervino, la cascara e la senna;

spesso risultano anche inclusi gli estratti di belladonna per alleviare gli effetti delle coliche. L'àloina è anche impiegata in prodotti per trattare l'obesità.

In Germania il succo concentrato secco delle foglie di aloe è impiegato nei casi in cui si voglia favorire la defecazione ed in cui siano desiderate feci molli, nel caso, ad esempio, di screpolature anali, emorroidi, chirurgia postanorettale e costipazione refrattaria.20 Il gel di aloe e qualche volta la droga stessa sono usati come idratanti, emollienti o vulnerarie! in diverse preparazioni cosmetiche e farmaceutiche. Gli estratti di aloe o l'aloina sono impiegati in prodotti solari e in altri cosmetici.

Alimentari.

Gli estratti di aloe sono usati come aromatizzanti soprattutto nelle bevande alcoliche ed analcoliche e nei dolci per aggiungere un gusto amaro. Il livello massimo utilizzato è di circa 0,02% nelle bevande alcoliche (186 ppm) e analcoliche (190 ppm) e di 0,05% nei dolci; gli estratti usati possono essere

delle tinture o estratti molto diluiti, dato che estratti standard (quali estratti secchi o fluidi) possono contenere antraglicosidi, troppo attivi per poterli considerare sicuri per la salute.

Prodotti erboristici.

Il gel di aloe vera è usato nelle bevande analcoliche che sono comunemente note come succo di aloe

vera. Si produce normalmente a partire dal gel di aloe vera, mediante diluizione con acqua, mischiando con acido citrico e conservanti. Viene a volte conservato anche con succhi di frutta e/o estratti vegetali. Sebbene l'etichetta dichiari "puro" succo di aloe vera, raramente il succo è effettiva-

mente puro, in quanto contiene solo una bassa percentuale di gel di aloe vera.

I prodotti del gel di aloe sono disponibili in forme liquide e secche. I prodotti liquidi più comuni sono concentrati 10X, 20X e 40X, mentre l'estratto secco nebulizzato di aloe vera è il prodotto più diffuso.

Sebbene i concentrati liquidi commerciali siano generalmente genuini, maggiore è la loro concentrazione e più risultano degradati, come evidenziato dalla loro mancanza di viscosità.

Sebbene siano dichiarate concentrazioni 200X di puro gel di aloe, i prodotti secchi di solito contengono altre concentrazioni di veicolanti, come gomme (acacia, guar, carrube) lattosio, mannitolo, amido idrolizzato e/o altri.

Medicina tradizionale.

Ben conosciuto come rimedio domestico è il gel fresco di aloe vera.

Per questa ragione negli Stati Uniti l’aloe vera è anche chiamata popolarmente la "pianta delle bruciature" o "pianta di primo soccorso". Quando è fresco il gel ha la proprietà di facilitare la cicatrizzazione delle ferite e presenta anche proprietà idratanti ed emollienti. La pianta viene ampiamente usata per questi scopi come rimedio casalingo; si tratta del rimedio popolare più diffuso tra la popolazione degli USA (LUST).

PREPARAZIONI COMMERCIALI

La droga grezza, l'aloina e gli estratti in forme varie.

FARMACOPEA UFFICIALE ITALIANA (F. U. I)

La F.U.I. riporta tre monografie dedicate all’aloe, di cui due sulla droga ed una sull'estratto secco:

Aloe delle Barbados (Aloe barbadensis, presente anche nella Farmacopea Europea), nota anche come Aloe di Curacao o delle Antille.

Costituzione:

succo condensato a secchezza ottenuto dalle foglie di Aloe barbadensis Mili. (sin. Aloe vera L., Aloe

vulgaris Lamk.).

Titolo:

non meno del 28,0% di derivati idrossiantràcenici calcolati come barbaloina anidra.

Caratteri principali:

masse bruno-nerastre opache e polvere bruna. Odore penetrante e sapore amaro.

Identificazione: esame della fluorescenza alla luce UV di 365 nm di una soluzione acquosa trattata e reazione all'acqua di bromo.

Saggi:

Esame cromatografico su strato sottile.

Determinazione quantitativa:

basata sul saggio spettrofotometrico, rispetto alla barbaloina.

Conservazione:

in recipienti chiusi, al riparo dalla luce.

ALOE DEL CAPO

(Aloe capensis, presente anche nella Farmacopea Europea).

Costituzione:

succo condensato a secchezza ottenuto dalle foglie di diverse specie di Aloe, principalmente Aloe ferox Mili. e suoi ibridi.

Titolo:

non meno del 18,0% di derivati idrossiantracenici calcolati come barbaloina anidra.

Caratteri principali:

masse bruno-scure con riflessi verdastri. Odore penetrante e sapore amaro.

Identificazione:

esame dei caratteri morfologici e cromatografia su strato sottile.

Determinazione quantitativa:

basata sul saggio spettrofotometrico, rispetto alla barbaloina.

Conservazione:

in recipienti ben chiusi, al riparo dalla luce e dall'umidità.

ALOE ESTRATTO SECCO TITOLATO

(Aloes extractum siccum normatum, presente anche nella Farmacopea Europea).

Costituzione:

estratto secco preparato impiegando una delle droghe precedenti o la miscela delle due mediante dissoluzione in acqua depurata, filtrazione ed essiccazione.

Titolo:

non meno del 22,0% di derivati idrossiantracenici calcolati come barbaloina anidra.

Caratteri principali:

polvere di colore bruno o giallo-bruno. Odore debole penetrante e sapore amaro.

Identificazione:

esame dei caratteri morfologici e cromatografìa su strato sottile.

Determinazione quantitativa:

basata sul saggio spettrofotometrico, rispetto alla barbaloina.

Conservazione:

in recipienti chiusi, al riparo dalla luce.

NORMATIVA

Nella legislazione italiana il livello massimo d'uso dell'aloina è di 2.0 mg/kg negli alimenti, 20 mg/kg nelle bevande e 50 mg/kg nelle bevande alcoliche.

 

BIBLIOGRAFIA

Vedi la Bibliografia Generale perAHPA; APhA; BLUMENTHAL; FEMA; JIANGSU; LUST; MERCK;

TERRELL; USD 26'; YOUNGKEN.

1. A. Y. Leung, Drug Cosmet. Ind., 120(6), 34 7. Q. J. Groom e T. Reynoids, Planta Med., 53,

(1977).

2. D. Grindlay e T. Reynoids, J. Ethnopharma-col., 16. 117(1986).

3. A. Farkas, U.S. Pat. 3103466 (1963).

4. A. Farkas e R. A. Mayer, U.S. Pat. 3362951 (1968).

5. H, H. Cobble, U.S. Pat. 3892853 (1975).

6. H. Matsui e T. Matsukura, Jpn. Kokai 75 155664(1975).

345 (1987).

8. D. K. Holdsworth, Planta Med., 22, 54 (1972).

9. D. C. Gowda et al., Carbohydr. Res.. 72, 210 (1979).

10. G. Mandai e A. Das, Carbohydr. Res., 87, 249 (1980).

11. Q. N. Haq e A. Hannan, Bangladesh, J. Sci. Ind. Res., 16, 68 (1981); da Chem. Abstr., 98,

 

DA: ALBERT Y.LEUNG

STEVEN FOSTER

ENCICLOPEDIA DELLE PIANTE MEDICINALI UTILIZZATE NEGLI ALIMENTI NEI FARMACI E NEI COSMETICI

ED. PLANTA MEDICA

 

 

 

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