PROPRIETA’
ed APPLICAZIONI NUTRITIVE
Il
primo e più immediato impiego della radice di Lepidium meyenii
è stato di tipo alimentare. La maca, infatti, è il tubero
che cresce alle altitudini più elevate, e ha costituito per le
antiche
popolazioni
andine e per il loro bestiame, una fonte di energia facilmente
reperibile ed un alleato contro la fatica fisica.
In
virtù delle sue eccellenti qualità nutrizionali, molto simili a
quelle dei cereali, la maca è un alimento completo, che essiccato
può mantenere inalterate per anni le sue caratteristiche
nutritive.
La
radice disidratata, infatti, è ricca in carboidrati e proteine,
ed un’assunzione regolare è in grado di incrementare le riserve
energetiche, la resistenza e la forza fisica, promuovendo uno
stato di generale benessere. Queste caratteristiche rendono la
maca un integratore ideale per gli atleti e per gli sportivi in
generale. Inoltre, possedendo un modesto tenore di lipidi e un
discreto contenuto di fibre, può essere utilizzato con successo
all’interno di un regime dietetico controllato per la riduzione
del peso corporeo.
Infine,
grazie all’elevato contenuto di aminoacidi e acidi grassi
essenziali, nonché di vitamine e sali minerali, il consumo di
questa radice può essere d’aiuto, qualora una dieta squilibrata
non sia in grado di assicurare al nostro organismo un sufficiente
apporto di questi elementi, o quando situazioni particolari
(stress, malattia, invecchiamento, attività fisica) ne
incrementino il fabbisogno.
Proprietà
toniche
La
radice della maca vanta proprietà benefiche sul sistema nervoso:
incrementa le capacità di concentrazione, favorisce la lucidità
mentale, stimola l’attività cerebrale e la memoria. Poiché
queste sue proprietà toniche ed energetiche non sono legate ad un
contenuto di caffeina, la maca può essere assunto a tutte le età
e anche da soggetti debilitati. Il suo impiego, infatti, si è
rivelato utile per chi soffre di sindrome da stanchezza cronica e
depressione, per chi svolge un’attività intellettuale
impegnativa (per es. studenti, manager, ecc.), in
convalescenza o per superare momenti di particolare stress
psico-fisico.
PROPRIETA’
ed APPLICAZIONI NUTRICEUTICHE
L’assunzione
della maca è in grado di modulare molteplici funzioni
fisiologiche. Questo spiega non solo il valore attribuitogli in
passato, quando il suo impiego si fondava sostanzialmente su
conoscenze empiriche, ma anche l’interesse attuale.
Oggi
le proprietà biologiche della maca possono essere spiegate
scientificamente, e sono comprovate da numerosi studi clinici, che
ne consentono un uso più razionale.
Attività
immunostimolante
Alla
maca si attribuisce un potere adaptogeno .Si definisce adaptogena,
una sostanza in grado di aumentare le resistenze aspecifiche
dell’organismo, contro lo stress psico-fisico e diverse
infezioni patologiche, ottimizzando il metabolismo cellulare e
ristabilendo l’omeostasi. Inoltre, prerogativa dell’adaptogeno,
è la sicurezza d’uso.
La
maca possiede tutti questi requisiti: si è dimostrata un utile
coadiuvante nella cura della tubercolosi, è in grado di
normalizzare le funzioni fisiologiche incrementando le riserve
energetiche, ed anche ad alte dosi non presenta effetti tossici o
collaterali gravi. Rare, infine, sono le controindicazioni.
Attività
anti-tumorale
Un’esigenza
crescente nel campo della terapia anti-tumorale, riguarda
l’applicazione di strategie naturali complementari alla
chemioterapia. Da questo punto di vista, esistono alcune
indicazioni che consentono di considerare l’impiego della maca
con interesse.
Il
contenuto in glucosinolati del tubero, infatti, conferisce alla
maca effetti positivi nel trattamento di alcuni tipi di tumore
gastro-enterici e del tumore al seno, confermati da test condotti
sugli animali.
Questi
dimostrano che gli isotiocianati aromatici, derivanti dalla
degradazione dei glucosinolati presenti nel tubero, sono in grado
di abbassare l’incidenza dei tumori indotti dal trattamento con
noti cancerogeni (per es. benzo-a-pirene, 7,12-dimetilbenzil
antracene).
Regolazione
dell’asse ipotalamo-ipofisario
L’attività
adaptogena della maca, si esplica in modo particolare a livello
della regolazione dell’attività endocrina, specie quella sotto
il controllo dell’asse ipotalamo-ipofisario. Per questo motivo
la maca è usata da molti ginecologi americani nel trattamento
delle disfunzioni ormonali legate alla sfera sessuale, e
riguardanti la fisiologia sia maschile che femminile. Nonostante
non esistano ancora studi scientifici completi, che comprovino
tali attività biologiche, i risultati ottenuti sono tanto
soddisfacenti da incoraggiare l’uso della maca nella pratica
medica.
Attività
afrodisiache e trattamento dell’impotenza
Numerosi
medici americani prescrivono la maca ai loro pazienti, e ne hanno
rilevato gli effetti positivi sulla vita sessuale di entrambi i
sessi, in particolare incremento della libido e miglioramento
delle prestazioni sessuali. Inoltre si è rivelata efficace e
sicura nel trattamento delle disfunzioni erettili e
dell’impotenza maschile, sia che si manifesti come stato
patologico, sia che insorga fisiologicamente con l’avanzare
dell’età (19). L’azione afrodisiaca del Lepidium
meyenii, è stata scientificamente provata per la prima
volta, da uno studio condotto su diversi gruppi di ratti e topi
con disfunzioni erettili. In quest’esperimento, è stata
somministrata per 22 giorni, una dose orale di estratto lipidico
purificato di maca, e il risultato è stato un incremento
della
funzionalità erettile in tutti gli animali trattati.
Trattamento
della sterilità maschile e femminile
Da
secoli la maca è impiegata per aumentare le capacità
riproduttive di uomini e animali.
Oggi
si ritiene che tale azione sia dovuta alla presenza di quattro
alcaloidi, macaina 1, 2, 3 e 4, che sono stati
isolati e identificati nella radice, ma la cui formula non è
ancora ben nota.
Esistono
diversi studi clinici a riguardo: gli alcaloidi isolati,
somministrati a ratti e topi di entrambi i sessi, ha dimostrato di
incrementare l’oogenesi nelle femmine e la spermatogenesi nei
maschi, e gli stessi risultati sono stati raggiunti con
l’assunzione della radice essiccata.
Gli
effetti su ovaie e testicoli, compaiono già dopo 72 ore dalla
somministrazione, e non sono stati attribuiti ad ormoni vegetali,
ma probabilmente all’azione di tali alcaloidi sull’asse
ipotalamo-ipofisario.
L’aumento
della fertilità maschile riscontrabile dopo l’assunzione della
maca è imputabile, oltre che al miglioramento della funzionalità
erettile, anche ad un incremento della motilità degli
spermatozoi. Nella radice del Lepidium meyenii, infatti, vi
è un
elevato
contenuto di fruttosio, un monosaccaride che fisiologicamente si
trova in alta
concentrazione
nel liquido seminale, dove costituisce la fonte energetica degli
spermatozoi.
Disfunzionalità
ovarica, menopausa
Molti
ginecologi statunitensi e canadesi prescrivono la maca per
regolare la funzionalità ovarica, e in menopausa è preferita
alla terapia ormonale sostitutiva.
Al
contrario degli ormoni, la maca stimola le ovaie e le altre
ghiandole endocrine a produrre gli ormoni di cui l’organismo ha
bisogno. La sua assunzione può alleviare in maniera significativa
i sintomi tipici, che precedono e accompagnano la menopausa
(vampate di calore, depressione e stanchezza, tachicardia,
costipazione, perdita di tessuto osseo, secchezza vaginale),
mentre in caso di menopausa precoce, può addirittura consentire
la ripresa di un ciclo mestruale regolare.
Anche
in seguito ad isterectomia, con o senza rimozione delle ovaie,
produce in breve tempo un incremento dei livelli ematici di
estradiolo, portando un miglioramento delle condizioni generali.
Viene
consigliata l’assunzione della maca prima della menopausa, per
mantenere attiva la funzionalità ovarica, ottenendo così
maggiori benefici in seguito.
|