Promettente Liquirizia

Un derivato della liquirizia, la glicirrizina, molto utilizzato in Giappone e Asia, ma praticamente sconosciuto in Europa, si è dimostrato efficace contro i danni epatici provocati dal virus dall'epatite C cronica.

Ricercatori universitari di Rotterdam ricordano che le virtù di questa sostanza non sono nuove: la glicirrizina, infatti, è usata da molti anni in Asia, e ha dimostrato di ridurre il rischio di carcinoma epatocellulare in alcuni pazienti.
Gli specialisti olandesi hanno trattato 59 pazienti somministrando per un mese la glicirrizina, o un placebo, da 3 a 6 volte a settimana, per via endovenosa.
Al termine della terapia, il tasso di transaminasi si e' ridotto del 26% (47% con 6 somministrazioni settimanali), e nel 10-20% dei casi i loro valori erano al sotto della soglia di rilevabilità. Il valore, però, è salito di nuovo dopo la sospensione della ''terapia''; per questa ragione, secondo gli autori, il prodotto, per essere efficace, deve essere assunto per lunghi periodi.
I ricercatori sottolineano, in ogni caso, che si tratta di uno studio preliminare: sarebbe opportuno sviluppare una forma orale del prodotto.

Da: Adnkronos Salute

Una pianta per combattere la nausea

Sono stati pubblicati i risultati di uno studio clinico condotto presso la Chiang Mai University, in Thailandia, relativo all'utilizzo dello Zenzero durante la gravidanza.
Allo studio hanno partecipato 70 donne incinte; metà di loro ha assunto un placebo, le altre hanno assunto 250mg di Zenzero per quattro giorni, quattro volte al giorno.
I risultati sono stati positivi: i ricercatori hanno stabilito che un grammo al giorno di Zenzero è in grado di ridurre significativamente le nausee mattutine e i vomiti, fenomeni che la maggior parte di donne incinte accusano durante i primi quattro mesi di attesa del loro bambino.
E' stata la prima ricerca effettuata per provare l'efficacia dello Zenzero in gravidanza. Lo studio percedente, risalente al 1990, fu condotto da ricercatori danesi con l'obiettivo di trovare un rimedio contro la Hyperemesis graviderum, ovvero, gli episodi gravi di vomito che obbligano le gestanti al ricovero.
Le donne hanno riscontrato un miglioramento entro le 48 ore dalla fine del trattamento, e un aumento costante nei giorni successivi, fino alla fine dei sintomi. Una settimana dopo il trattamento, esse hanno scritto un rapporto molto dettagliato su ogni sensazione percepita, utilizzando parametri elaborati dai ricercatori, e hanno riferito ogni effetto secondario, anche quello più lieve: l'87% delle donne che hanno assunto lo Zenzero hanno riscontrato un miglioramento dei sintomi, contro il 28% di coloro che hanno assunto il placebo. Il fatto importante da segnalare è che nessuna delle donne ha notato effetti secondari importanti; alcune di loro hanno riscontrato cefalee, mal di pancia, bruciori di stomaco lievi e diarrea.
Nel gruppo di donne che hanno assunto Zenzero si è verificato un caso di aborto spontaneo; nell'altro gruppo ce ne sono stati tre.
I neonati erano tutti sani e non presentavano anomalie congenite; hanno lasciato l'ospedale in perfetta salute.
Per dissipare definitivamente ogni dubbio, e per seguire le procedure standard di sperimentazione, i prossimi studi sullo Zenzero saranno centrati sulla ricerca dei rischi potenziali di tossicità sul feto.

Da: Reuters health

Una nuova Scoperta sulla pianta dell'Aloe

E' stato appena scoperto un nuovo benefico effetto dell'Aloe vera, pianta utilizzata dal III secolo a.C., e che continua a sorprendere gli studiosi e gli esperti di tutto il mondo.
Accanto alle proprietà salutari antinfiammatorie, immunostimolanti, antisettiche, ricostituenti e disintossicanti, gli ultimi studi rivelano che l'estratto della pianta, l'aloe-emodina, sembra essere la risoluzione a malattie come l'Aids, la depressione, le allergie e, soprattutto, alcune forme tumorali.
La scoperta proviene da una ricerca condotta in Italia, presso l'Università di Padova, dove è stato verificato che l'estratto in questione svolge attività anticancerogena. I risultati della sperimentazione (effettuata prima su animali, e poi su cellule di midollo osseo umane), finora positivi, sono stati pubblicati recentemente sulla rivista scientifica Cancer Research.
L'elemento fondamentale dell'estratto consiste nella bassissima tossicità, anche ad alti dosaggi: per questo motivo, gli studiosi pensano di poter utilizzare l'aloe-emodina soprattutto per la cura dei tumori infantili anche se, sottolineano i ricercatori, i tempi per l'applicazione dell'estratto sull'uomo sono ancora molto lontani.
Altri studi sono stati condotti in Canada, e hanno confermato che l'Aloe ha la capacità di ridurre notevolmente le sofferenze e la debilitazione durante la chemioterapia; i primi test effettuati sul virus dell'HIV, mostrano che l'estratto contribuisce al rallentamento della diffusione del virus, senza determinare gli spiacevoli effetti collaterali.

Da: Cancer Research Journal

Proprietà Antiossidanti dei Fenoli

Sono stati pubblicati i risultati di una ricerca che si è svolta presso il Beltsville Agricultural Research Center, in collaborazione con l'Agricultural Research Service, e il Department of Agriculture di Beltsville (Maryland, USA).
Lo studio, aveva l'obiettivo di valutare le attività antiossidanti e il contenuto totale di fenoli, presenti negli estratti di 27 erbe aromatiche condimentarie e di 12 piante medicinali.
I valori relativi all'attività antiossidante (ORAC, Oxygen Radical Absorbance Capacity) e alla quantità di fenoli, per le piante medicinali, hanno oscillato tra 1.88 a 22.30 &mgr; (mol di TE/g: 0.23; 2.85mg di GAE/g).* Le piante medicinali con i valori maggiori di ORAC sono state: Catharanthus roseus, Thymus vulgaris, Hypericum perforatum, Artemisia annua.
Tra le erbe condimentarie, L'Origanum x majoricum, l'Origanum vulgare ssp. Hirtum, e la Poliomintha longiflora hanno presentato un valore maggiore di ORAC e di fenoli rispetto alle altre erbe, oscillando tra 2.35 e 92.18 &mgr (mol di TE/g: 0.26; 17.51mg di GAE/g).
I valori delle erbe condimentarie si sono rivelati, in genere, superiori a quelli delle piante medicinali.
Tra i fenoli identificati nelle erbe condimentarie, l'acido rosmarinico è stato quello dominante nella Salvia officinalis, nel Thymus vulgaris, Origanum x majoricum, e nella Poliomintha longiflora.
Nelle foglie di Gingko biloba, per le piante medicinali, è stata rilevata la quantità maggiore di fenoli.

*TE: Trolox Equivalent
*GAE: Gallic Acid Equivalent

Da: Medline