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Gelso per la Pelle

Effetto antimelanogeno di un principio attivo del gelso

Il gelso bianco (Morus alba L), pianta originaria del continente asiatico, si è diffuso in Europa intorno al XII secolo, parallelamente al diffondersi dell'allevamento del baco da seta, che ne utilizzava le foglie come alimento. Del gelso ci siamo occupati più volte, riferendoci a piante che contengono estratti presentanti funzione inibente la tirosinasi e quindi idonei ad essere utilizzati quali depigmentanti e schiarenti la cute. In uno studio recente, atto a valutare e meglio documentare
l'azione di principi attivi vegetali a riconosciuta attività antimelanogena, tra una vasta selezione di estratti ottenuti da numerose piante, si è scelto quello ottenuto da teneri ramoscelli di gelso (Morus alba L.)
Quest'estratto ha dimostrato di possedere un'attività inibente la tirosinasi e la sintesi della melanina in cellule melanoma B16.
Al fine di chiarire il meccanismo d'inibizione della melanogenesi, è stato valutato l'effetto dell'estratto sull'attività della tirosinasi, la sintesi e l'espressione del gene. L'estratto presenta un'attività inibente la tirosinasi di tipo competitivo e quindi non si verifica una soppressione della sintesi della tirosinasi e dell'espressione del gene. Inoltre, al fine di valutare in vivo l'attività inibente dell'estratto, sono stati studiati i suoi effetti sulla riduzione di melanina indotta da esposizione a raggi UV su cavie. A seguito di questi test su animali, l'estratto non ha rivelato effetti tossici o d'irritazione cutanea ed oculare. Un componente isolato dell'estratto del gelso, è stato purificato usando cromatografia e ricristallizzazione e la sua struttura chimica (2,3-4,5 tetraidrossistilbene) (2-oxiveratrolo) è stata identificata tramite cromatografia, spettroscopia IR ed analisi NMR (Nuclear magnetic resonance). Tale principio attivo presenta un'attività inibente la tirosinasi IC50 = 0,23 ng/ml. Inoltre, l'estratto è in grado di inibire l'attività della tirosinasi in modo competitivo (Ki = 1,5 x lO-6) usando come substrato L-tirosina.

Da: Erboristeria Domani
A Cura di Paolo Poggi

Pubblicato da Amministratore di sabato 26 febbraio 2005 alle ore 00:15

Dalle Erbe Oli per la Cosmesi

Oli naturali in tricocosmesi

Numerosi lavori pubblicati hanno mostrato che, sia l'olio estratto dalle noci di cocco {Cocos nucifera L.), sia quello ottenuto dai semi di girasole (Helianthus annuus L.), a seguito test in vivo ed in vitro su capelli trattati con formulazioni che ne contengono idonee quantità, sono in grado di prevenire danni di vario tipo alla chioma. Usando le stesse metodologie, si è studiata l'influenza che possono avere sui capelli trattamenti con formulati contenenti un olio minerale e, rispettivamente l'olio di girasole o quello di cocco.
L'olio minerale è stato selezionato tra quelli di maggiore attuale diffusione in campo tricocosmetico; in particolare si è scelto un tipo non troppo untuoso; chiaramente quest'olio ha dalla sua il vantaggio del minor costo, rispetto a quelli di origine vegetale prima citati, il che ne spiega la sua ancor larga diffusione nell'uso, nonostante le attuali tendenze siano più propense all'uso di prodotti naturali. L'olio di girasole è stato a sua volta selezionato tenendo conto di alcune sue peculiari caratteristiche, in particolare la resistenza alle basse temperature e buone caratteristiche organolettiche (praticamente inodore), caratteristiche che, nel campo dei prodotti per trattamento dei capelli, ne fanno certamente uno dei più utilizzati tra quelli vegetali oggi in uso.
Sono stati effettuati diversi trattamenti su ciocche di differenti tipi di capelli e per ogni trattamento si sono valutati gli effetti per ogni tipo di olio esaminato. I risultati hanno rivelato una più manifesta efficacia a seguito di applicazioni con l'olio di cocco, rispetto ai trattamenti con gli altri due tipi di oli. L'olio di cocco si è potuto verificare che è quello che riduce in modo più manifesto la demolizione di proteine, sia nel caso di trattamento di capelli danneggiati, sia di capelli integri. Sia quando utilizzato in prodotti pre-lavaggio, sia dopo lavaggio quale condizionante, è risultato più attivo degli altri due oli. Questa differenza di risultati si può forse spiegare prendendo in considerazione la composizione di ciascuno dei tre oli. L'olio di cocco, un trigliceride dell'acido laurilico (il principale degli acidi grassi suoi componenti), presenta un'elevata affinità verso le proteine e, a causa del suo basso peso molecolare e della sua catena di atomi di carbonio lineare, è in grado di penetrare più facilmente entro la cuticola del capelli e quindi difenderla da attacchi quali lavaggio con detergenti inadatti, da offese ambientali (vento, sole), da trattamenti meccanici (pettinatura, spazzolatura) o chimici colorazione, permanenti a freddo, ecc.).
L'olio minerale, essendo un idrocarburo, non ha affinità alcuna con le proteine e quindi non è in grado di esplicare una significativa azione di difesa dei capelli.
Nel caso dell'olio di girasole, che è invece un trigliceride dell'acido linoleico, a causa di una sua voluminosa struttura, penetra con una certa difficoltà nella struttura proteica dello stelo dei capelli, per cui non è in grado di esplicare l'energica azione di difesa, mentre rimane da considerarsi valido come protettivo "esterno" e per impartire lucentezza e setosità ai capelli.

Da: Erboristeria Domani
A Cura di Paolo Poggi

Pubblicato da Amministratore di sabato 26 febbraio 2005 alle ore 00:10

Anti UV dalla Rosa

L'estratto di Rosa damascena assorbe raggi UV

Una singola specie di fiore, di colore rosa chiaro, dal profumo intenso, la Rosa damascena, trasforma ogni anno, in aprile, gli altopiani intorno a Taif (Arabia Saudita) in un mare colorato di rosa. La coltivazione di questo fiore in quelle regioni risale all'era ottomana. Dalla lavorazione dei fiori si ottengono due prodotti, l'essenza, dai toni caldi e persistenti ed una delicata acqua di rose. Quest'ultima viene usata anche per aromatizzare il tè. E' stata valutata la capacità assorbente di radiazioni UV di un estratto da fiori di Rosa damascena, al fine di verificare se fosse possibile utilizzarlo come agente antiossidante in preparati cosmetici. Sono stati presi in considerazione tre tipi di estratti:

- acqua-etanolo (50:50
- etil acetato-etanolo (80:20
- etere.

Studi preliminari sui tre estratti preparati avevano confermato la presenza di flavonoidi (tannini, triterpeni), come maggiori componenti di ognuno di essi. Inoltre, per tutti gli estratti si è potuto accertare una capacità di assorbimento di radiazioni UV nell'intervallo 200-400 nm e, precisamente 200-320 per l'idro-alcolico, 250-360 per l'etilacetato-etanolo, e 230-370 per l'etereo.
In una successiva fase dello studio, gli estratti preparati sono stati incorporati in due creme O/A a stessa composizione, in concentrazioni rispettivamente del 5 e dell'8%.
Si è determinato il fattore di protezione (SPF) di queste due creme e, sulla scorta dei risultati, si è potuto accertare che l'estratto idroalcolico è quello in grado di fornire il più alto valore SPF, tra i tre testati. La crema contenente il 5% di estratto etereo ha dimostrato sotto il profilo chimico-fisico, di essere la preferibile per quanto concerne la stendibilità sulla cute, facilità di applicazione, ecc.). E' evidente che l'effetto assorbente UV è da ascrivere alla presenza dei flavonoidi negli estratti.
E', peraltro, doveroso notare che, al fine di ottenere un prodotto protettivo solare veramente efficace, caratterizzato cioè da un alto valore SPF, questi estratti sono da considerarsi validi ed utili solo se impiegati in associazione a specifici agenti antisolari organici sintetici.

Da: Erboristeria Domani
A Cura di Paolo Poggi

Pubblicato da Amministratore di sabato 26 febbraio 2005 alle ore 00:05

Soluzioni Igienizzanti Naturali

Ingredienti naturali in soluzioni impregnanti per Wet Wipes

Noti col termine anglosassone di "Wet Wipes", i fazzolettini e le salviette imbevuti di una soluzione detergente e rinfrescante, di uso pratico ed economico, sono oggi articoli di comune impiego nella pratica igienica personale. Oltre il tessuto utilizzato come supporto ed il packaging, elemento di base del preparato è la soluzione impregnante. La quale, studiata con idonei tensioattivi a detersione delicata, può essere integrata dall'aggiunta di principi attivi di varia natura, atti a migliorare la qualità e le prestazioni dell'articolo.
Per impregnare questi fazzolettini, sono state realizzate soluzioni contenenti agenti antiossidanti, rappresentati da estratti vegetali a riconosciuta attività bloccante i radicali liberi ossidanti sulla superfìcie cutanea, col risultato di migliorarne la condizione. In tale impiego sono stati utilizzati, con successo, estratti da foglie di Camelia sinensis e da semi di uva (Vitis vinifera L.).
Questi prodotti, ricchi in polifenoli (in particolare catechine e loro esteri e procianidine) e pertanto in grado di sviluppare una marcata azione antiossidante, concorrono a ridurre lo stato di irritazione cutanea.
Quali additivi a funzione emolliente, è stata pure realizzata una serie di prodotti costituita da oli vegetali (di mandorle, girasole, canapa, oliva ed altri) resi idrosolubili tramite un processo di transesterificazione. Per la loro solubilità in acqua, delicatezza e marcata tollerabilità, possono essere facilmente incorporati in fazzolettini e salviette impregnanti destinati al trattamento igienico della pelle e delle mucose, alle quali trasferiscono le proprietà eudermiche dell'olio di partenza.

Da: Erboristeria Domani
A Cura di Paolo Poggi

Pubblicato da Amministratore di venerdì 25 febbraio 2005 alle ore 01:19

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